15 luglio. Esplorando Reykjavik.

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In realtà non abbiamo programmato gli ultimi due giorni di tour, avevamo deciso di vedere un po’ il da farsi una volta arrivati sul posto. Ieri sera abbiamo un po’ studiato la mappa di Reykjavik ed abbiamo deciso di visitare un po’ la città e fare un po’ di shopping!

Il vento, ovviamente, soffia forte e freddo, il tempo è davvero grigio e piovigginoso, ma ci siamo ormai abituati.

Non prendiamo la macchina, non avrebbe senso per girare in città, la casa è vicinissima al centro e si sa, girare per città non conosciute non è mai semplice. Per la prima volta in 10 giorni il contachilometri resterà fermo…

Come prima cosa saliamo sul campanile della Hallgrímskirkja,  paghiamo il biglietto in una stanza dietro l’ascensore, ma nessuno controlla se, prima di montare in ascensore, si sia realmente in possesso dello stesso: fiducia nel prossimo…

Il panorama da quassù è davvero bello, si può ammirare tutta la città: i tetti e le facciate delle case sono spesso colorati e danno un pizzico di brio alla grigia giornata. In lontananza si vedono anche dei grattacieli, soprattutto verso la periferia della città. Si vede bene il porto e l’aeroporto e gli aerei che riescono a decollare nonostante il vento fortissimo (quello di Reykjavik è un aeroporto domestico, l’unico internazionale è a Kefliavík).

Scesi dal campanile, convinciamo gli uomini, non con poche difficoltà, a seguirci a visitare il Museo fallologico islandese: è un museo unico nel suo genere sia per il tipo di argomento trattato (raccoglie i peni di tutti i mammiferi presenti in un unico Stato, anche quelli estinti) sia per la simpatia e il divertimento. Il museo è piccolino, l’ingresso costa 250 ISK a testa. Il giro è breve, ma il museo è davvero ben pensato ed organizzato, interessante sotto molti aspetti. Alcuni Signori hanno lasciato il loro membro in dono al museo, per esporlo. Anche i membri della squadra islandese di pallamano si sono adoperati per farsi fare un calco in argento del loro fallo… Ci sono cimeli provenienti anche da altre parti del mondo, come ornamenti africani e così via. Simpatici gadget sono disponibili allo shop.

Mentre siamo all’interno del museo, la pioggia inizia a farsi battente ed insistente. Andiamo in un negozio di musica, il Lucky Records  vicinissimo al museo: pieno zeppo di cd, dvd, dischi di vinile per ogni genere e gusto, sembra quasi di entrare in una casa discografica. Il signore del negozio è una persona estremamente preparata e che ama il proprio lavoro, ci consiglia su alcuni cd da portare come regalo in Italia.

Usciti da lì, ci rifugiamo anche in altri negozietti, cercando sempre dei souvenir, anche se il costo è abbastanza alto.

Ci incamminiamo verso il  porto,  dove si trova la famosa nave vichinga. Il tempo di fare qualche foto, poi scappiamo alla ricerca di un ristorante e un luogo meno ventoso e meno piovoso.

A pranzo veniamo catturati da Chuck Norris: il locale è tutto a tema. Alle pareti ci sono frasi dei film, il locale ha luci soffuse ed una grande piramide di vari tipi di salsa da mettere sui panini, tra cui la micidiale salsa all’habanero.

Dopo pranzo la pioggia ed il vento si attenuano leggermente e ci dirigiamo verso il centro antico della città. Il vecchio Duomo (Dómkirkjan), tutto bianco e “timido” è come messo a contrasto e “nascosto” dal grande  municipio  moderno in cemento armato e vetro, posto proprio di fronte.

Pochi passi ancora ed arriviamo al lago Tjörnin popolato da numerose anatre e volatili vari. 

Proseguiamo ancora un po’, fino al porto, per poi fermarci al  Vinbuðin  (negozio che vende solo alcoolici)  ed in una pasticceria a comprare qualche dolcino.

Fuori dai negozi vediamo spesso delle carrozzine oppure dei passeggini con i pargoli dentro, lasciati incustoditi: avevamo letto anche sulla guida che questa è una pratica comune, essendo i negozi piccoli spesso i passeggini vengono lasciati fuori per non ingombrare. Ovviamente non c’è da preoccuparsi!

Torniamo a casa per riposarci un po’ e per lasciare gli zaini, dopo un’oretta usciamo nuovamente, questa volta seriamente intenzionati a fare shopping. I negozi di Reykjavík, almeno quelli in centro, stanno aperti fino a “tardi” (in altri luoghi solitamente chiudono tutti alle 18). Veniamo rapiti dalle vie colorate del centro cittadino e ci fermiamo pressoché in ogni negozio sia per curiosare che per comprare qualcosa. Bizzarre sculture ed installazioni spuntano fuori in ogni angolo della città, forse a rendere un po’ più vivace questa timida capitale posta all’estremo nord del globo.

I nostri buoni propositi di cenare in un ristorante del centro vanno a farsi friggere: costano tutti veramente troppo! Ci fermiamo allora al supermercato a comprare giusto due cose per la sera e un po’ di viveri per il giorno successivo: ci aspetterà infatti una lunghissima giornata! Il tempo di preparare la cena e poi subito a fare le valigie…questa volta dobbiamo sistemare tutto bene e preparare i bagagli per l’aereo!

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